Terzo Settore, alzare tetto 5 per mille

5-per-1000Associazione Italiana Ricerca sul Cancro, Aism – Associazione Italiana Sclerosi Multipla, Amnesty International, Amref, Associazione Italiana Celiachia, CESVI, Emergency, Fai – Fondo Ambiente Italiano, Fondazione Don Gnocchi, Fondazione Telethon, Greenpeace, Lega del Filo d’Oro, Medici senza Frontiere, Save the Children, Terre des Hommes, Unicef, World Vision, Wwf) ribadiscono l’inadeguatezza del limite a 400 milioni e la necessità di stabilizzare questo strumento.

I rappresentati del Terzo Settore chiedono fin da subito di provvedere a un innalzamento del tetto massimo ad almeno 500 milioni di euro per il 2014, in modo da dare una risposta ai 17 milioni di contribuenti italiani che hanno deciso di supportare il mondo no profit attraverso la donazione del proprio 5 per mille. L’attuale limite appare a dir poco inadeguato, se ad esempio si pensa che, con un tetto a 400 milioni di euro, con l’ultima assegnazione del 5 per mille, iniziative sociali non profit destinatarie di fatto hanno perso ben 92 milioni di euro rispetto alle intenzioni dei contribuenti. Per le associazioni, inoltre, è necessario formulare una proposta normativa che regolamenti il 5 per mille in maniera definitiva: essendo sottoposto annualmente al vaglio dell’esecutivo per la sua introduzione all’interno del decreto stabilità, il 5 per mille rimane tuttora una misura provvisoria e aleatoria. Prioritario, pertanto, per le associazioni sotto elencate, è definire criteri di base per la regolamentazione di questo importante strumento, non influenzati da ragioni di contingenza economico-finanziaria. In tal senso, gli esponenti del Terzo Settore qui rappresentati sono pronti a dare il proprio contributo per un processo condiviso e risolutivo che porti ad una regolamentazione strutturale.

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