Pagamenti globali in calo a causa dell’epidemia covid-19

Pagamenti globali in calo a causa dell'epidemia covid 19Nel 2020 il settore dei pagamenti era atteso in crescita del 6%. A causa della pandemia del Covid, invece, i ricavi totali dell’industria potrebbero scendere dell’8-10% con una riduzione del fatturato compresa tra i 165 e i 210 miliardi di dollari. È quanto risulta dal nuovo rapporto della società di consulenza internazionale McKinsey che ha analizzato l’impatto del coronavirus sull’industria dei pagamenti tenendo conto di fattori come le nuove prospettive dell’attività economica, l’andamento dei tassi d’interesse e il comportamento individuale e collettivo.
Le simulazioni di McKinsey suggeriscono che la componente del margine di interesse netto, fonte di circa il 60% delle entrate complessive dei pagamenti, rappresenta solo il 20% circa del calo mentre la componente delle transazioni, origine di circa il 40% dei ricavi e motore della crescita dei ricavi dei pagamenti negli ultimi anni, sarebbe responsabile di circa l’80% del declino.
McKinsey individua 10 punti che caratterizzeranno la crisi che dovremo affrontare. Il primo riguarda la razionalizzazione dell’uso del contante. «La crisi ha scoraggiato sia l’uso del cash che degli assegni per i timori di trasmissione del virus, le banche hanno tenuto chiuse le filiali per motivi di sicurezza. Ora è tempo di promuovere e definire programmi di digitalizzazione per il commercio e per l’economia» tenendo conto – ed è il secondo cambiamento – della «necessità di assicurare l’accesso universale perché la crisi ha evidenziato il fatto che non tutti hanno le stesse capacità di accesso alle nuove tecnologie. E l’abbandono del cash colpisce in modo sproporzionato i cittadini non bancarizzati e i commercianti senza accesso ai pagamenti digitali». Le criptovalute si sono dimostrate una valida alternativa? Per adesso, no. Secondo McKinsey, la terza delazione che emerge dalla crisi è che, a fronte dell’erosione della fiducia e del collasso delle valutazioni, «le valute digitali hanno dimostrato l’incapacità delle loro promesse di diventare soluzioni di pagamento universali in tempi di necessità. Piuttosto, la crisi ha rafforzato l’importanza dei Governi nel mantenere il sistema finanziario globale».
Il futuro del commercio, e siamo alla quarta lezione della crisi, sarà in ogni caso guidato dai pagamenti multicanale. «La crescita del commercio online ha accelerato e continuerà soprattutto perché alcuni mercati, come quelli del Sud Europa, chiuderanno il divario che li separa da quelli del Nord Europa, di quelli anglosassoni e della Cina. Alcuni piccoli retailers non riapriranno e chi vi riuscirà lo farà con una logica multicanale che punterà molto sui pagamenti digitali». Sono destinati a crescere i pagamenti “touchless” e aumenteranno le soluzioni di digital wallet (quinta e sesta regola). Ne consegue il settimo «comandamento» di McKinsey, ovvero che «la diffusione dei dati, e le esigenze della loro protezione, saranno bisogni sempre più sentiti da parte dei cittadini. E la prevenzione dalle frodi è la vera priorità». Che cambiamenti porterà la crisi sull’industria finanziaria? «Per quanto riguarda il fintech – osservano da McKinsey al punto numero 8 – riteniamo che in futuro vedremo maggiore cooperazione tra i newcomers e meno sfide agli incumbent, mentre le banche tradizionali (conseguenza numero nove) si orienteranno verso sistemi di pagamento in outsourcing e basati sul cloud». Conseguenze vi saranno – e siamo al decimo punto evidenziato da McKinsey – «anche sul ridisegno del modello regolatorio più focalizzato sull’innovazione nei pagamenti e sulla nuova realtà economica che sta iniziando ad emergere».

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