India, verso un Fisco più trasparente

India, verso un Fisco più trasparenteDigitalizzazione, nuova carta dei diritti dei contribuenti, cambio di strategia. Sono le 3 linee guida che hanno condotto l’attuale esecutivo dell’India all’elaborazione d’una riforma fiscale senza precedenti nel Paese, un progetto al quale è stato dato il nome “Transparent Taxation – Honoring the Honest“.
Il programma per una “tassazione trasparente” è distinto in varie aree d’intervento: la prima prevede l’introduzione e l’uso massivo di valutazioni e analisi di rischio relative alle posizioni fiscali dei singoli contribuenti affidate, in prevalenza, a nuove dotazioni tecnologiche, in pratica software e algoritmi gestiti da una singola unità centrale. Obiettivo, ridurre il contatto diretto, faccia a faccia, tra funzionari del Fisco e contribuenti, soltanto in casi ritenuti di estrema “gravità”. Il progetto dell’esecutivo, presentato ad agosto dal primo ministro Narendra Modi, ha tra i suoi target inoltre quello di migliorare l’equità e l’efficienza nell’Amministrazione fiscale e di proteggere i diritti dei cittadini tramite la definizione e il varo d’una specifica Carta dei Contribuenti. L’obiettivo finale, sullo sfondo, mira a recuperare il rapporto tra Stato/Fisco e Contribuenti.
Liti fiscali e nuove garanzie
“Transparent Taxation” punta in pratica a ridurre al minimo il contatto diretto tra Fisco e contribuenti impiegando l’intera gamma di strumenti digitali oggi disponibili. La medesima strategia (di ricorso al digitale e all’informatica) sarà applicata ai ricorsi e alle liti fiscali. Fa parte della riforma ideata dal governo anche l’adozione di una nuova Carta dei Contribuenti (TC), l’equivalente del nostro Statuto dei Contribuenti. Nel loro insieme, le misure hanno lo scopo di alleviare l’onere di adempimento dei contribuenti e realizzare un sistema equo, obiettivo e giusto.
Rafforzare il dialogo dei cittadini indiani con il Fisco
Il programma del governo è sembrato essenziale per le sorti del Paese se si pensa che, su una popolazione di più di 1,3 miliardi di persone, si stima che sia poco più dell’1% della popolazione residente a pagare le imposte dovute (circa 15 milioni di indiani, in base a quanto dichiarato nel febbraio 2020 dal primo ministro Narendra Modi), mentre decine di milioni non guadagnano tanto da superare la no-tax area e quindi non sono tenuti a versare alcuna imposta, mentre altri cronicamente evadono il Fisco o si rifugiano nel sommerso.
Il cambio di passo
L’Amministrazione fiscale indiana si è evoluta abbracciando la tecnologia più recente per semplificare le sue pratiche e migliorare la gestione interna tramite la presentazione elettronica delle dichiarazioni dei redditi e di svariati moduli. In questo percorso rientrano l’elaborazione centralizzata delle dichiarazioni, il processo di verifica elettronica della compliance e, in ultimo, l’avvio d’un schema di valutazione elettronica dei diversi profili fiscali con l’individuazione delle relative soglie di rischio. In sostanza, la legge finanziaria 2020 ha introdotto le necessarie disposizioni che consentiranno d’ora in avanti al governo centrale lo sviluppo e l’avvio di una piattaforma online per condurre procedimenti, ricorsi e giudizi senza richiedere la presenza degli interessati dinanzi alla prima autorità o giudice di appello. Inoltre, il Central Board of Direct Taxes (CBDT), equivalente della nostra Agenzia delle Entrate, avrà il potere di elaborare e adottare il testo definitivo della Carta dei Contribuenti.
Stop ai controlli fiscali face to face
Con il maggiore utilizzo della tecnologia da parte del governo centrale, il CBDT ha già avviato da tempo la sperimentazione dell’E-assessment Scheme. Il Piano prevede l’automatizzazione di varie procedure di accertamento periodiche a determinato soggetti. Ora invece, dopo l’avvio del progetto “Transparent Taxation – Honoring the Honestil numero dei contribuenti cui s’estenderanno tali procedure sarà rappresentativo della quasi totalità. In sostanza, l’automazione dei controlli e delle valutazioni a fini fiscali si fermerà soltanto di fronte ai seguenti casi: ordinanze di accertamento con richieste espresse di perquisizione e sequestro; ordini di accertamento riferibili a verifiche di oneri fiscali internazionali.
La Carta dei Contribuenti
La nuova Carta prescrive diritti e obblighi sia per l’Amministrazione che per i contribuenti. Nell’ambito dei diritti del contribuente, gli obblighi dell’Amministrazione finanziaria comportano un trattamento equo, cortese e ragionevole dell’individuo, in relazione a questioni relative all’imposta sul reddito. In sostanza, a priori il contribuente va visto e considerato come un contribuente onesto. Inoltre, sarà obbligo dell’Amministrazione fornire informazioni complete e accurate al contribuente; completare la procedura relativa all’imposta sul reddito entro i termini prescritti e domandare soltanto le somme corrette, dovute. Al contempo, il Fisco s’impegna a proteggere e rispettare la privacy del contribuente.
I servizi resi dall’Amministrazione finanziaria andranno valutati periodicamente. La stessa autorità fiscale sarà ritenuta responsabile in caso di violazione dei principi esposti nella Carta. Passiamo ai doveri dei contribuenti: l’essere onesti, conformi e informati; mantenere registrazioni accurate della documentazione necessaria come richiesto dalla legge ed essere a conoscenza delle informazioni fornite da qualsiasi rappresentante per suo conto; aderire alla tempestiva trasmissione delle informazioni richieste dalla legge e pagare tutti i suoi debiti con il Fisco.

Fonte: fisco oggi

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