G8, decalogo anti evasione

Si chiude con luci e ombre la due giorni del summit dei G8 di Lough Erne. Dal summit è arrivata una vera e propria dichiarazione di guerra all’evasione fiscale, a partire dallo scambio automatico delle informazioni come standard globale. I leader hanno messo nero su bianco le loro conclusioni: priorità a crescita e lavoro e forte accelerazione contro i paradisi fiscali. Per ora solo parole ma su cui, ha spiegato il premier britannico, David Cameron, padrone di casa, il G8 “sarà giudicato”.

Il vertice si è chiuso con un decalogo contro l’evasione e l’elusione fiscale, una dichiarazione in dieci punti in cui gli Otto Grandi hanno riassunto gli impegni adottati, quello che su indicazione della presidenza britannica è stato ribattezzato il vertice delle tre ‘T’: trade, tax and trasparency.

Testo che sarà sottoposto all’esame del G20 di metà a luglio a Mosca. A partire dall’impegno perché lo scambio automatico di informazioni diventi il nuovo standard globale della lotta all’evasione fiscale: strumento che aiuterà a scovare e punire più facilmente gli evasori.

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