La Corte di Cassazione: cos’è e come funziona

La Corte di Cassazione - cos'è e come funzionaLa Corte di Cassazione è il supremo organo di giurisdizione italiana e giudice di ultima istanza, col compito di assicurare l’uniforme interpretazione e applicazione del diritto, il rispetto dei limiti delle diverse giurisdizioni, la regolazione dei conflitti di competenza e attribuzione tra i vari giudici.
Le funzioni della Corte di Cassazione sono le seguenti:

  • funzione nomofilattica, finalizzata ad assicurare l’uniforme interpretazione della legge;
  • funzione di regolazione dei conflitti di giurisdizione e di competenza. Quando si crea un conflitto tra un giudice ordinario e uno speciale (es. giudice amministrativo, Tribunale delle Acque, tribunale militare etc…) per cui entrambi si ritengono competenti a giudicare di una causa (conflitto positivo) o entrambi ritengono competente l’altro giudice a dirimere la controversia (conflitto negativo), la Corte di Cassazione ha la funzione di dirimere il conflitto e stabilire il giudice che dovrà decidere della controversia. Analogamente la Corte di Cassazione dirime i conflitti di competenza insorti tra giudici ordinari che si dichiarano entrambi incompetenti a decidere di una causa (conflitto negativo) o entrambi competenti (conflitto positivo), individuando quale sia il giudice legittimato a decidere la causa;
  • funzioni non giurisdizionali: alla Corte di Cassazione è attribuito il potere di pronunciarsi sulla legittimità del referendum abrogativo, nonché la funzione di garantire il corretto svolgimento delle operazioni elettorali attraverso l’operato dell’ufficio elettorale presso la Corte di Cassazione, nominato in vista delle elezioni.

La funzione nomofilattica e unificatrice del diritto è finalizzata a garantire la certezza nell’interpretazione della legge. Per questo motivo la Corte di Cassazione è giudice di legittimità, ovvero, non si occupa di entrare nel merito dei fatti della controversia, ma conosce di quei fatti che risultano dagli atti di causa, solo al fine di esaminare il principio di diritto necessario a dirimere la controversia. Il ricorso in Cassazione è finalizzato infatti a consentire un riesame del provvedimento giurisdizionale sotto il profilo di eventuali violazioni di legge sostanziale o di legge procedurale, o di mancanza, insufficienza o contraddittorietà della motivazione della sentenza impugnata.
All’esito del riesame, la Corte pronuncia il principio di diritto cui il giudice del rinvio dovrà attenersi. Il principio di diritto è vincolante solo per il giudice del rinvio, la cui sentenza è stata impugnata in Cassazione. Tuttavia, anche per gli altri giudici incaricati di dirimere analoghe controversie, il principio di diritto enucleato dalla Corte di Cassazione assume un carattere autorevole e particolarmente influente, sebbene non vincolante.
Presso la Corte di Cassazione è istituito l’Ufficio del Massimario, con il compito di esaminare sistematicamente le pronunce di legittimità della Corte e di darne adeguata diffusione, mediante la redazione delle massime dei provvedimenti della Corte e delle notizie da pubblicare sul web relative alle decisioni di maggiore rilevanza, nonché di dare conto degli orientamenti della Corte, degli eventuali contrasti tra le sezioni semplici, e del superamento degli stessi.
Se la Corte rileva uno dei predetti vizi di violazione di legge sostanziale o procedurale o di vizio di motivazione, accoglie il ricorso e cassa la sentenza di merito, restituendo gli atti al giudice del rinvio, e indicando il principio di diritto cui lo stesso dovrà obbligatoriamente attenersi nel pronunciare la nuova sentenza.
Nella regolazione dei conflitti di giurisdizione o di competenza, la Corte di Cassazione decide individuando il giudice legittimato alla decisione della causa.
La Corte di Cassazione decide altresì sui ricorsi contro i provvedimenti di irrogazione di sanzioni disciplinari a carico dei magistrati da parte del Consiglio Superiore della Magistratura e sui ricorsi contro i provvedimenti disciplinari emessi a carico degli avvocati da parte del Consiglio Nazionale Forense.
Ciascun collegio giudicante della Corte di Cassazione è composto da cinque giudici incluso il Presidente. Il collegio giudicante delle Sezioni Unite invece è composto da nove giudici. I giudici della Corte di Cassazione sono magistrati togati che hanno già esercitato le funzioni di giudici della Corte di Appello per almeno sette anni, e che presentano domanda per diventare Giudici della Corte di Cassazione. La valutazione circa la loro capacità, laboriosità, diligenza ed impegno per lo svolgimento dell’alto compito, è riservata al Consiglio Superiore della Magistratura.
La Corte di Cassazione è composta da sei sezioni civili e sette sezioni penali. Le sezioni civili comprendono anche la sezione lavoro (quarta sezione) e la sezione tributaria (quinta sezione).
Quando la Corte deve fornire un’interpretazione uniforme del diritto in un caso di contrasto tra l’orientamento delle singole sezioni della Corte, essa decide a Sezioni Unite. L’interpretazione del diritto che emerge da una pronuncia a Sezioni Unite della Corte di Cassazione acquista una particolare autorevolezza, tanto che le sezioni singole della Corte non possono discostarsene senza preventiva autorizzazione delle Sezioni Unite.

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