Calo delle entrate tributarie nei primi sette mesi dell’anno

Calo delle entrate tributarie nei primi sette mesi dell'annoA un primo andamento positivo determinato dai versamenti dell’imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze e quella sulle forme pensionistiche complementari e individuali, è seguita una flessione dovuta in gran parte alle misure adottate dal Governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria.
I primi due mesi del 2020 hanno segnato un +5,4% contrariamente ai mesi successivi che hanno registrato una diminuzione del gettito delle entrate tributarie a causa delle norme che hanno disposto la sospensione di versamenti tributari e contributivi. Il Dl 104/2020 ha infatti previsto che tali versamenti potranno essere effettuati, senza applicazione di sanzioni e interessi, per un importo pari al 50% in un’unica soluzione entro il 16 settembre o mediante rateizzazione fino ad un massimo di quattro rate mensili di pari importo con il versamento della prima rata entro il 16 settembre 2020. La restante parte potrà essere pagata, sempre senza sanzioni e interessi, fino a 24 rate mensili di pari importo, con il versamento della prima rata entro il 16 gennaio 2021.
Le imposte dirette ammontano a 138.204 milioni di euro, con un incremento di 2.371 milioni di euro (+1,7%) rispetto allo stesso periodo del 2019. In particolare l’Irpef è stato pari a 105.515 milioni di euro (-1,7%), principalmente per l’andamento delle ritenute sui redditi dei dipendenti del settore privato (-8,7%) e delle ritenute sui redditi dei lavoratori autonomi (-9,5%). Solo le ritenute sui redditi dei dipendenti del settore pubblico registrano un incremento pari al 5 per cento. L’Ires, invece, mostra un incremento di 2.478 milioni di euro (+19,9%). Si segnalano inoltre gli incrementi dell’imposta sostitutiva sui redditi nonché ritenute sugli interessi e altri redditi di capitale (+100 milioni di euro), dell’imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze (+905 milioni di euro) e dell’imposta sostitutiva dei fondi pensione (+1.129 milioni di euro), il cui incremento è dovuto dai risultati positivi ottenuti nel 2019 dalle forme pensionistiche complementari.
Segno meno anche per le imposte indirette. Nel periodo in esame ammontano a 92.744 milioni di euro con una flessione di 21.566 milioni di euro (-18,9%) dovuta in sostanza alla diminuzione dell’Iva (-12.208 milioni di euro pari a -17,6%) e alla componente scambi interni (-9.951 milioni di euro pari a -16,3%). Tra le altre imposte indirette, registrano un incremento l’imposta sulle assicurazioni (+32 milioni di euro, pari al 7%) e l’imposta di bollo (+114 milioni di euro pari al 2,8%), mentre l’imposta di registro segna una diminuzione di 728 milioni di euro (–25%). Ridotti pure gli introiti derivanti dalle accise sui prodotti energetici, che hanno registrato una riduzione di 3.763 milioni di euro (-27,9%) a seguito della riduzione delle percentuali degli acconti mensili all’80% introdotte dal Dl rilancio. Analogamente, hanno mostrato una diminuzione di gettito l’accisa sul gas naturale per combustione (-409 milioni di euro, -19%), l’accisa e imposta erariale sui gas incondensabili (-99 milioni di euro, -27,2%) e l’accisa sull’energia elettrica e addizionale (-50 milioni di euro, – 3%).

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