Boom dei pagamenti elettronici grazie al Covid

Boom dei pagamenti elettronici grazie al covidDurante le settimane del lockdown. L’uso della moneta elettronica da parte degli italiani ha fatto un balzo in avanti che ha superato anche quello registrato negli otto anni dal 2011 al 2019. Nei giorni di massima emergenza sanitaria, la percentuale di spesa pagata con le carte di credito, di debito i di fedeltà è passata dal 57% (2019) al 68%. Un avanzamento di 11 punti percentuali, paragonabile solo all’intero periodo dal 2011 (48%) al 2019 (57%). Sempre durante la chiusura forzata, l’incidenza delle transazioni eseguite con carte di credito è salita dal 42 al 48%.
Le tendenze che emergono dallo studio, condotto da Federdistribuzione per conto de Il Sole 24 Ore, sono di particolare interesse perché riguardano quasi esclusivamente acquisti in punti di vendita fisici. Dal campione preso in considerazione, infatti, il canale e-commerce genera poco più del 3% del fatturato.
“Le motivazioni di questo salto in avanti – spiega il presidente di Federdistribuzione Claudio Gradara – sono sia soggettive, come il desiderio, diffuso nei giorni di massima allerta, di non mettere mano al denaro contante, sia culturali. Durante la fermata abbiamo assistito a un cambiamento del modello di acquisto da parte dei clienti, che hanno ridotto la frequenza e aumentato la spesa media, entrando nella fascia dove è più diffuso l’utilizzo della moneta elettronica”.
Il campione preso in esame è significativo: gli associati a Federdistribuzione rappresentano un giro d’affari da oltre 65 miliardi di euro di vendite al dettaglio. Un osservatorio privilegiato per monitorare le abitudini degli italiani sull’uso della moneta elettronica, dal momento che fa riferimento a una categoria di imprese dotate di tutta la tecnologia necessaria e che nel tempo ha sempre più incentivato questo metodo di pagamento.
I dati raccolti post-emergenza mostrano un trend positivo e che fa ben sperare, ma per le imprese resta la criticità di dover gestire ancora una quota importante di contanti. “La soglia raggiunta a luglio non permette di fare un salto nelle nostre organizzazioni. Per fare questo – spiega Gradara – bisognerebbe che i pagamenti elettronici arrivassero a coprire almeno il 75% delle transazioni”.
Per raggiungere questo obbiettivo bisognerà fare però i conti con i fattori culturali, poiché i dati mostrano che gli stessi consumatori che utilizzano frequentemente le carte, prediligono ancora i contanti sotto una certa soglia di spesa. Un aiuto in questo senso potrebbe arrivare dall’innalzamento da 25 a 50 euro della soglia per i pagamenti contactless recentemente annunciato. Ma ancor più determinante potrebbe essere la spinta che verrà dal meccanismo che il Governo sta progettando per supportare i consumi, ossia un sistema di cashback sui pagamenti digitali, che nella pratica consisterà in un bonus in denaro per chi utilizza le carte di credito.

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