Birra: quasi un sorso su due se lo beve il Fisco

imagesLa vera anomalia italiana è rappresentata dalle accise sulla birra. Fra il 1° gennaio 2003 e il 1° gennaio 2015 le accise sul prodotto sono più che raddoppiate, segnando un +117%, pari ad uno degli incrementi fra i più alti d’Europa. Se alle accise, poi, si aggiunge l’Iva, salita nello stesso periodo dal 20% al 22%, il carico fiscale sulla birra risulta aumentato di oltre il 120%.  Gli aumenti delle accise hanno subito una forte accelerazione a partire dall’ottobre 2013, con l’entrata in vigore di due decreti legge in materia di beni culturali e di istruzione che hanno disposto l’aumento delle accise sulle bevande alcoliche già soggette a questa imposta, come copertura economica di alcune voci di spesa. Il risultato? «Oggi su una birra da 66 cl, il formato più venduto in Italia), comprata al supermercato al prezzo di 1 euro, il consumatore paga 46 centesimi di tasse fra accise e Iva; in altre parole, quasi un sorso su due se lo beve il Fisco.

Fonte: IlSole24Ore

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